Il problema della raccolta e del recupero energetico dell’olio minerale usato è stato risolto istituendo il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati.

L’esperienza, la rete di raccolta dei Raccoglitori Concessionari e la “vocazione” sociale (il Consorzio non ha scopi di lucro) confermano l’importanza di questo organismo incaricato di perseguire finalità ambientali e di recupero energetico.

Impiegati in innumerevoli applicazioni in un’economia tecnologicamente avanzata gli oli lubrificanti subiscono trasformazioni chimico-fisiche che li rendono inadatti a svolgere le funzioni cui erano destinati, per cui vanno sostituiti.

In Italia vengono annualmente immesse al consumo circa 600 mila tonnellate di olio lubrificante, da cui si stima residuino circa 200 mila tonnellate di olio usato: se eliminato in modo scorretto o impiegato in modo improprio, questo prodotto può trasformarsi in un potente agente di inquinamento. Secondo il decreto 95/92, “gli oli usati debbono essere eliminati evitando danni alla salute e all’ambiente”.

L’organizzazione di base è costituita attualmente da circa 70 Raccoglitori Concessionari dislocati in tutte, le regioni d’Italia che, con i loro automezzi, visitano i detentori attivi e quelli potenziali, raccogliendo gli oli usati e stoccandoli nei loro depositi. Una seconda struttura organizzativa costituita da sei Società mandatarie con giurisdizione territoriale: tali società hanno le funzioni di coordinamento, di promozione e di controllo dei raccoglitori.

Chiunque, telefonando al 800/863048, potrà avere gratuitamente informazioni concrete sulla corretta destinazione degli oli e potrà conoscere il recapito dei raccoglitore più vicino e le modalità di consegna. Una piccola idea per realizzare un grande proposito: contribuire in maniera sempre più consistente alla tutela ambientale e al risparmio energetico.